Con il termine IPNOSI intendiamo “la possibilità e gli strumenti idonei ad indurre in un soggetto un particolare stato psicofisico (TRANCE) che permetta di influire sulle sue condizioni psichiche, somatiche e viscerali, questo per mezzo del rapporto creatosi tra il soggetto e “l’ipnotizzatore”.
Questa è la definizione data dal Prof. F. Granone nel suo celebre trattato su l’ipnosi, e che noi dopo più di trenta anni di attività ancora oggi riteniamo la più completa.
Si tratta dunque di uno strumento terapeutico ottimale per intervenire sulla complessa rete che connette pensieri ed emozioni da un lato ed il funzionamento dei sistemi, organi ed apparati dall’altro. Tale interconnessione viene oggi conosciuta e studiata dalla Psico neuro endocrino immunologia (PNEI). Per comodità noi continuiamo tuttavia a distinguere una IPNOSI PSICOLOGICA nel caso ci si occupi di prevalenti problemi o disturbi psicoemotivi e psicocomportamentali, ed una IPNOSI MEDICA quando si curino disturbi a prevalente sintomatologia somatica.
Le tecniche conosciute per indurre nel soggetto lo stato di Trance sono numerose quanto i medici che se ne sono occupati: dagli sciamani ai sacerdoti egizi, da Charcot a Granone sino ad Ericksson abbiamo molto da cui attingere, ma va ricordato che una buona conoscenza delle tecniche induttive non basta ad una buona terapia ipnotica.
Altrettanto importanti sono un vero rapporto di fiducia e la forza della motivazione del soggetto. La condizione ipnotica, una volta instaurata, non è da subito qualcosa di statico bensì di dinamico, mutevole e sempre perfezionabile. Per questo è difficile definirla entro confini
rigorosi. Tuttavia possiamo stabilirne alcune semplici caratteristiche che la distinguono sia dal sonno che dalla veglia.
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Una forte concentrazione dell’attenzione
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Un’importante abbandono degli strumenti di coscienza consapevole
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Una conseguente apertura ipocritica alla ricezione dei messaggi terapeutici
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L’apertura di una relazione particolare con l’ipnotista
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La disponibilità ad influenzare la funzionalità somatica
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La possibilità di accedere a ricordi, pseudoricordi o rappresentazioni di esperienze ed emozioni rimosse dalla sfera cosciente.
Occorre definire anche l’aspetto della cosiddetta “profondità” dell’Ipnosi, premettendo che stabilire scale rigorose è estremamente difficile data la variabilità della situazione psicofisica del soggetto e delle condizioni ambientali, come pure della motivazione e delle resistenze inconsce. Il nostro centro, in accordo con la maggioranza degli AA autori, divide l’ Ipnosi in lieve o stato ipnoidale, media e profonda, dove ogni stadio ha delle precise caratteristiche sia a livello psiconeurologico che somatico.
Molti pazienti credono che per ottenere un buon risultato terapeutico sia necessaria una Trance profonda ed amnesia al risveglio; la nostra personale esperienza è diversa. Numerosi casi hanno avuto esito positivo anche con una Ipnosi di grado medio o addirittura leggero. Ricordiamo infatti le molte variabili in campo che non sono solo tecniche ma di carattere umano e soggettivo. Esistono comunque situazioni in cui riteniamo importante ottenere la maggiore profondità possibile (ipnosi sonnambolica): in analgesia, nel caso di malattie psicosomatiche ove predomini la componente organica e nella cosiddetta Ipnosi Regressiva.